Vuoi sembrare più italiano/a quando parli? Allora, usa queste parole!
Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Oggi vedremo alcune parole molto usate da noi italiani nella lingua parlata che anche tu dovresti iniziare ad usare per sembrare più italiano o italiana! Iniziamo!
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Vabbè
Io amo questa parola e la usiamo davvero tutti i giorni in italiano! Ha principalmente cinque significati. Prima di tutto vediamo che cosa NON significa vabbè. Molti pensano che vabbè sia l’abbreviazione di va bene e per certi versi è così! Ma non sempre vabbè significa va bene e sicuramente non possiamo dire vabbè al posto di va bene! Vediamo insieme i significati di questa parola:
Rassegnazione: quando ci rendiamo conto che non possiamo fare nulla per cambiare una situazione, possiamo dire:
Vabbè, pazienza
Vabbè, non posso farci niente
Fare una concessione: se una cosa non ci interessa particolarmente, per esempio un nostro amico ci chiede se può raccontarci com’è andata la sua ultima partita a calcetto, ma a noi il calcio non piace, possiamo dire:
Vabbè, racconta! → È un po’ maleducato, però appunto significa, “va bene, racconta”, ti concedo di farlo, anche se non mi interessa particolarmente, quindi una cosa che stiamo facendo controvoglia.
Minimizzare qualcosa: se per esempio un nostro amico ci dice che l’anno prossimo vorrebbe andare in vacanza in Australia, ma noi sappiamo che questo nostro amico non guadagna così tanti soldi da potersi permettere un viaggio in Australia possiamo dire:
Sì, vabbè! Guarda che un viaggio in Australia costa tanto! → il nostro amico sarà triste, perché stiamo minimizzando il suo sogno. Ed è anche un po’ maleducato da dire!
Reagire a qualcosa di inaspettato: un altro uso di vabbè in combinazione con no, quindi no vabbè, è la risposta a qualcosa che è successo che non ci aspettavamo, in positivo o in negativo. Per esempio:
Non sai cosa ho fatto! Ho comprato casa! - No, no vabbè, che bello! Dove?
Uffa! Ho rotto il computer, è caduto! - No, vabbè, com’è successo?
Cambiare argomento: se vogliamo cambiare argomento, possiamo usare vabbè in combinazione con sì e ma o però e dire:
Voglio comprare una nuova casa! - Sì, vabbè, ma/però aspetta che si abbassino i tassi di interesse!
Senti/senta
Un’altra parola, anzi un verbo, che noi italiani usiamo sempre è senti (informale) o senta (formale), cioè l’imperativo del verbo sentire. Usiamo questo verbo per attirare l’attenzione di qualcuno. In alcune lingue, come l’inglese, dire “listen” può sembrare maleducato, in italiano, no! Anche se, chiaramente, dipende dall’intonazione. Per esempio:
Senti, posso chiederti un favore?
Senta, scusi, quanto costa questo?
Lo stesso possiamo farlo con guarda o guardi che serve sempre per attirare l’attenzione, però più per far notare qualcosa. Ma non che la persona deve davvero guardare! Per esempio:
Guarda, sono stanco, preferisco non uscire → sto facendo notare che sono stanco!
Guardi, però non è una buona idea! → sto facendo notare che non è una buona idea!
No?
Sono colpevole! Uso “no?” sempre, ma non significa “no”. Mi spiego meglio, guarda questo esempio:
Sono stato ai Musei Vaticani e sono bellissimi, no?
Tu parli 3 lingue, no?
Qui, non uso no per negare quello che ho detto prima, quindi in senso negativo, ma lo uso semplicemente per chiedere conferma, per dire è così? Nel primo caso sto chiedendo se anche quella persona conferma che i Musei Vaticani sono bellissimi e nella seconda frase chiedo conferma se quella persona parla tre lingue! È un uso molto comune di “no” in italiano, un po’ come l’inglese “right?”, in altre lingue come dite?
Diciamo
Ora ti insegno una cosa noi italiano diciamo davvero tanto spesso: diciamo. Chiaramente diciamo è la forma noi del verbo dire, ma noi italiani spesso lo usiamo semplicemente per avere del tempo in più per pensare. Per esempio:
L’effetto della pandemia su… diciamo, il settore della ristorazione è stato pesante → qui uso “diciamo” perché non mi veniva in mente la parola settore forse.
Dopo un’attenta analisi politica dei, diciamo, dei partiti di destra, abbiamo notato dei comportamenti comuni → qui uso “diciamo” perché stavo pensando forse a cosa dire.
In generale, però, voglio dirti che quando vuoi un po’ di tempo per pensare piuttosto che usare un tuo intercalare, come per esempio sento spesso i miei studenti americani dire “so” oppure “uhm”, prova ad allungare le vocali! In italiano facciamo sempre così! Per esempio:
Siamo andati in pizzeria, ho ordinatoo, unaaaa margherita eeeeee mi hanno portato una diavola. Il problema è che a me non piace iləə piccante e quindi l’ho mandata indietro.
Da notare che quando una parola finisce per consonante, usiamo una schwa, quindi questo suono ə (guarda il video su YouTube qui per sentirlo pronunciato).
Possiamo usare diciamo anche per fare un’approssimazione. Per esempio:
Sono stato negli Stati Uniti per un anno per imparare l’inglese e adesso ho una pronuncia americana diciamo → qui significa che sto approssimando il fatto di avere un accento americano, cioè non è proprio americano al 100% ma si avvicina!
Tipo
E ora finiamo con un’altra parola che usiamo molto spesso in italiano, tipo! Questa parola è usata generalmente per aggiungere una precisazione o un esempio durante una conversazione. Per esempio:
Ieri ho visto un film strano, tipo un mix tra commedia comica e horror.
La mia amica ha un cane che è, tipo, la cosa più adorabile del mondo.
Mi piace ascoltare generi musicali diversi, tipo il rock o il pop.
Vediamoci più tardi, tipo, per le 8:00?
Capito, come si usa tipo?
Benissimo! E tu conoscevi queste parole? Se hai qualche domanda, scrivila nella sezione contatti del mio sito. Noi ci sentiamo presto!
Un abbraccio,
Teacher Stefano
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